La Cerimonia commemorativa del 73° anniversario dell’incendio di Fontia.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Carrara, con il patrocinio della Provincia di Massa – Carrara e l’adesione delle Associazioni Partigiane, Combattentistiche, d’Arma e Civili, è in programma sabato 7 ottobre e si aprirà alle ore 10.00 con gli onori al cippo marmoreo che ricorda il tragico avvenimento. Dopo gli onori alla lapide commemorativa dei caduti di guerra in largo Cesare Battisti, i partecipanti raggiungeranno in corteo il cimitero di Fontia, dove avverrà la deposizione di una corona nella cappella di Don Dario Fazzi, quindi alle ore 10.30 la celebrazione della Santa Messa presso il Santuario di Santa Lucia.
Al termine della funzione religiosa, il saluto del Sindaco di Carrara Francesco De Pasquale e gli interventi delle Autorità tra cui, quello della Senatrice Laura Bottici e in rappresentanza di ANPI del segretario comunale Nando Sanguinetti. L’orazione ufficiale sarà affidata a Pierpaolo Ianni.
La cerimonia proseguirà con l’intervento del Direttore del "Florence American Cemetery” Angel Matos, cui farà seguito lo scoprimento della Pietra di inciampo in ricordo del Colonnello John James Phelan e la deposizione di una corona alla lapide che ricorda la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Presso i locali della Pubblica Assistenza di Fontia, in via San Nicolò, sarà allestita la mostra “Hill 366: una storia da raccontare”.
Un ringraziamento particolare va al Consolato Generale USA di Firenze e all’American Battle Monuments Commission.
La Pro Loco di Fontia organizza, domenica 8 ottobre, una camminata alla scoperta dei bunker della Linea Gotica. Verrà ripercorsa la storia della collina di Fontia durante la Seconda Guerra Mondiale, con la visita guidata ai luoghi significativi e alla mostra “Hill 366: una storia da raccontare”. La partenza è prevista per le ore 14,30, presso l’Info Point località Stadio, in viale XX Settembre. Ulteriori informazioni sulla pagina Facebook della Pro Loco di Fontia.
Nel 1944, dopo l’uccisione e il ferimento di due soldati tedeschi, il comando nazista ordinò una rappresaglia contro il paese e la zona di Santa Lucia. Fu appiccato il fuoco alle case e gli abitanti, assieme al parroco don Dario Fazzi, furono fatti prigionieri sotto la minaccia della fucilazione. Il comando nazista decise di deportare gli uomini nell’isola Palmaria e nei campi di lavoro in Germania.