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PRESENTAZIONE LIBRI - Marco De Paolis e Paolo Pezzino parteciperanno ad un incontro in programma venerdì 31 marzo, alle ore 9.30 presso la Sala di Rappresentanza del Comune, introdotto dall'Assessore alla Cultura Giovanna Bernardini.

29-03-2017
LIBRI
Marco De Paolis e Paolo Pezzino parteciperanno ad un incontro in programma venerdì 31 marzo, alle ore 9.30 presso la Sala di Rappresentanza del Comune, introdotto dall’Assessore alla Cultura Giovanna Bernardini. Nell’occasione saranno presentati i libri “La difficile giustizia” e “Sant’Anna di Stazzema” di cui De Paolis e Pezzino sono autori. Le due pubblicazioni fanno parte della collana “I processi per i crimini di guerra tedeschi in Italia” che rientra nelle iniziative dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri per il 70° anniversario della Resistenza ed è stata realizzata con il contributo della Regione Toscana. All’incontro interverranno anche alcune delegazioni di studenti degli Istituti scolastici cittadini.
Marco De Paolis ha diretto la Procura militare della Repubblica di La Spezia dal 2002 al 2008, dove ha istruito oltre 450 procedimenti per crimini di guerra durante il secondo conflitto mondiale. È stato anche Pubblico Ministero nei processi per le stragi nazifasciste di Sant’Anna di Stazzema, Civitella Val di Chiana, Monte Sole-Marzabotto, e per l’eccidio di Cefalonia. Attualmente dirige la Procura militare della Repubblica di Roma. 
Paolo Pezzino ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Pisa ed è stato consulente tecnico della Procura militare di La Spezia nelle indagini sulle stragi nazifasciste in Italia. Coordina il Comitato scientifico del progetto per un Atlante delle stragi nazifasciste in Italia, promosso dall’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia e dall’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia. 
Ne “La difficile giustizia” viene affrontato il tema dei crimini di guerra. Al termine del secondo conflitto mondiale, l’individuazione degli autori dei gravi crimini commessi durante l’occupazione tedesca in Italia contro le popolazioni civili rimase circoscritta a pochi casi eclatanti: gli Alleati abbandonarono il progetto di punire i massimi responsabili delle forze armate tedesche in Italia e gli italiani, a parte poche condanne, ben presto posero fine a quella stagione processuale. Una nuova fase si aprì dopo la scoperta, nel 1994, di quello che venne definito l’“armadio della vergogna”, ovvero una stanza di Palazzo Cesi a Roma, sede della Procura generale militare, in cui erano conservati centinaia di fascicoli giudiziari sui crimini di guerra commessi sulla popolazione italiana tra il 1943 e il 1945, illegalmente archiviati dal procuratore generale militare nel 1960. 
Il tema della giustizia è al centro anche della pubblicazione “Sant’Anna di Stazzema”, in cui si ricostruiscono i fatti del 12 agosto 1944, quando le SS della 16a Divisione corazzata granatieri si resero responsabili di uno dei più gravi massacri indiscriminati di popolazione civile durante l’occupazione tedesca. Il processo per l’eccidio, celebrato ad oltre sessanta anni dai fatti presso il Tribunale militare di La Spezia, è divenuto il simbolo della nuova e singolare stagione giudiziaria relativa alle stragi nazifasciste compiute in Italia tra il 1943 e il 1945. L’indagine e il processo, oltre a rappresentare una importante svolta giudiziaria per le innovazioni nella metodologia delle indagini e nella giurisprudenza, hanno fornito preziosi materiali agli storici, attraverso l’acquisizione di documenti e testimonianze inedite, che hanno consentito di comprendere ciò che era avvenuto quel 12 agosto 1944. Al termine delle indagini furono pronunciate dieci condanne all’ergastolo, ma nessuna di esse è stata eseguita.